È il procedimento informale in cui due o più parti, assistite dai propri avvocati, si incontrano presso un Organismo di Mediazione accreditato dal Ministero della Giustizia, ove un Mediatore Professionista – con requisiti di onorabilità, terzietà e imparzialità, esperto in tecniche di comunicazione e gestione del conflitto – facilitando la comunicazione delle parti in lite, guida la loro negoziazione, facendo affiorare i loro interessi e orientandoli verso la ricerca di accordi reciprocamente soddisfacenti, confezionati, per così dire, come un abito su misura.
Un famoso aneddoto, tratto dalla “Scuola di Negoziazione” di Harvard ci aiuta a comprendere cosa sia la mediazione:
Due sorelline litigano per prendere l’unica arancia rimasta nel cesto della frutta.
La prima dice: “L’arancia spetta a me perché sono la più grande!”. L’altra le risponde: “No! Spetta a me perché io l’ho presa per prima!”. La madre interviene, volendo porre fine alla lite, proponendo di tagliare l’arancia in due parti perfettamente uguali, dandone metà a ciascuna bambina. Le due bambine però non accettano la decisione della madre e continuano a litigare in quanto ognuna di loro vuole tutta l’arancia e non vuole cederne neanche un po’ all’altra. Interviene, quindi, la nonna, che dopo aver osservato attentamente la scena, domanda a ciascuna bambina: “Perché vuoi l’arancia intera?”. La prima bambina risponde di aver sete e di voler spremere l’arancia per berne il succo, l’altra risponde che vuole grattugiarne la buccia per fare una torta. La nonna senza indugio spreme la polpa perché la prima ne possa bere il succo e grattugia la buccia dell’arancia affinché l’altra possa usarla per fare la torta. E le bambine tornano a giocare felici e contente.
La mamma è paragonabile al Giudice, che con una sentenza imparziale ed equa non soddisfa nessuna della due parti in lite.
La nonna è invece il Mediatore, che indaga sui reali motivi che spingono le due bambine a volere l’arancia, spostando il fulcro della disputa dalle rigide posizioni agli interessi sottostanti, così da fare emergere quale sia la soluzione che soddisfa entrambe, facendo tornare finalmente la pace.
Si riporta un caso in cui tre fratelli in lite tra loro per l’eredità dei genitori non si parlavano ormai da anni e non riuscivano a trovare una soluzione alla loro controversia. Avevano ereditato immobili che non riuscivano a dividersi e nel frattempo maturavano spese per tasse e manutenzione e anche questo aspetto era fonte di conflitto. Avevano quindi urgenza di affrontare la situazione e riuniti in mediazione, con l’aiuto del mediatore, hanno cominciato ad indagare quali fossero le priorità da affrontare per ciascuno di loro. Se non che, grazie alle domande rivolte dal mediatore, si è scoperto che un grosso motivo di risentimento era dovuto al fatto che un fratello non aveva mai ricevuto neanche una foto dei genitori, ebbene, gli altri fratelli non lo avevano mai saputo. Così l’incontro successivo è stato fissato per effettuare lo scambio delle foto di famiglia – cosa che in un Tribunale non sarebbe mai emersa e mai si sarebbe affrontata – e così il clima dell’incontro successivo è apparso immediatamente disteso e la comunicazione tra o fratelli è ripresa. Dopo lo scambio delle fotografie i fratelli hanno cominciato a scambiarsi informazioni e documenti circa le spese sostenute e hanno raggiunto i primi accordi sulle spese da sostenere con urgenza. Il conflitto è stato spezzettato, affrontando le priorità e trovando piccole soluzioni, così è diventato risolvibile. I fratelli hanno nominato un tecnico per ottenere la valutazione degli immobili e la suddivisione in panieri di uguale valore ma non riuscendo a stabilire come ripartirli fra loro hanno deciso di estrarli a sorte. In questo modo in 7 mesi – con l’autorizzazione di tutti a sforare i tre mesi previsti per legge – hanno risolto una vicenda che se fosse stata affrontata in Tribunale li avrebbe accompagnati e resi infelici per tantissimi anni.
La mediazione, dunque, offre al cittadino uno strumento per risolvere le possibili vertenze in modo rapido (la legge prevede una durata di tre mesi) e a costi contenuti e certi.
Oggi la mediazione dev’essere obbligatoriamente esperita prima di poter andare in giudizio nei casi di controversie in materia di:
condominio, diritti reali, divisione, successioni ereditarie, patti di famiglia, locazione, comodato, affitto di aziende, risarcimento del danno derivante dalla circolazione di veicoli e natanti, da responsabilità medica e da diffamazione con il mezzo della stampa o con altro mezzo di pubblicità, contratti assicurativi, bancari e finanziari.
Avvalersi dell’assistenza dell’Avv. Lombardo, che da quasi dieci anni presta con passione l’attività di Mediatore Professionista presso l’Organismo di Mediazione dell’Ordine degli Avvocati di Bologna, significa avere l’assistenza di un professionista esperto che gode di un’ampia visione grazie all’esperienza maturata sia dall’uno che dall’altro lato del tavolo negoziale. L’Avv. Lombardo è agevolmente in grado di guidare il cliente a generare diverse alternative per la soluzione della controversia, massimizzando il potere negoziale ottenendo il meglio in mediazione, con una riduzione drastica dei tempi e dei costi per la soluzione del conflitto.
L’Avv. Lombardo, inoltre, ha cura di redigere l’accordo raggiunto dalle parti prestando attenzione ad ogni possibile riflesso giuridico. L’ accordo raggiunto, firmato dalle parti e dai difensori che ne attestano la conformità alle norme imperative e all’Ordine pubblico, acquista il valore di una vera e propria sentenza.